giovedì 27 marzo 2014

Siglato oggi presso la Direzione Regionale INAIL per la Calabria un importante Protocollo di intesa riguardante il rispetto delle pari opportunità suoi luoghi di lavoro.

Siglato oggi presso la Direzione Regionale INAIL per la Calabria un importante Protocollo di intesa riguardante il rispetto delle pari opportunità suoi luoghi di lavoro.

Oggi presso la Direzione Regionale INAIL per la Calabria a Catanzaro è stato siglato un Protocollo di intesa riguardante le iniziative da porre in essere al fine di garantire una maggiore sicurezza sul lavoro senza disparità di genere.
L’accordo, il primo a livello regionale, è stato sottoscritto dal Direttore Regionale Reggente - Dr.ssa Daniela Petrucci- e la Consigliera di Parità Regionale – avv. Maria Stella Ciarletta.

La firma del documento rappresenta l’inizio delle attività che a breve saranno svolte e che riguarderanno la ricerca di strategie comuni per raggiungere un sistema di prevenzione che tenga conto delle differenze di genere. In tale ambito, sono previste attività di formazione ed informazione e, soprattutto, la valorizzazione delle norme che sostengono sia le azioni positive che la cultura del rispetto interpersonale, per condannare ogni forma di molestia sessuale e morale.
È con grande soddisfazione che ho deciso di sottoscrivere questo accordo - afferma il Direttore Regionale dell’INAIL - dr.ssa Daniela Petrucci - “ perché rappresenta un importante iniziativa per la proposizione di azioni positive condivise, non solo per rafforzare la sicurezza sui posti di lavoro ma anche per il rispetto delle pari opportunità. Infatti, ho sempre combattuto le discriminazioni di genere ritenendo che le differenze tra uomo e donna siano una risorsa ed un valore aggiunto anche nel mondo del lavoro”.

La Consigliera di Parità Regionale- avv. Maria Stella Ciarletta - ha affermato : “ Il protocollo d’intesa con l’INAIL lo ritengo una delle iniziative più interessanti necessarie per combattere il disagio personale e sociale derivante dalle discriminazioni nel mondo del lavoro, soprattutto nei confronti delle donne, non più accettabili in un paese civile e sempre più edotto culturalmente”.

mercoledì 12 marzo 2014

Di cosa parliamo quando parliamo di quote rosa...

Mentre assistiamo in tempo reale alla votazione della legge elettorale alla Camera prima, e al Senato ora, attorno all'Italicum si è scatenata l'opinione pubblica sulle cosiddette "quote rosa". Come diceva Moretti, le parole sono importanti e se cominciamo già con un linguaggio stereotipato siamo messi male. Siamo di fronte ad un tentativo, neanche tanto mal celato, di sminuire la questione, farla apparire di parte, storicamente superata, o come mi sento dire certe volte "femminista"! Ogni testata giornalistica ha il suo sondaggio on line con la domanda di rito "secondo te c'è bisogno delle quote rosa o le donne devono dimostrare il loro merito da sole?", imponendo già nella richiesta una alternativa tra il merito e una giusta rappresentanza dei generi.
E qua sta la disonestà intellettuale di questo ragionamento.
Tant'è che prevalgono i no, le donne devono andare avanti per merito rispondono i lettori on line.
La questione della rappresentanza femminile in politica, o meglio della sotto rappresentanza, è reale, sotto gli occhi di tutti, basta volgere lo sguardo non troppo lontano verso la composizione delle nostre assise, il Consiglio Regionale, in primis e i vari consigli comunali dopo. Donne a capo di Comuni pochissime, tant'è che ancora oggi fanno notizia e si contano sulle dita di una mano.
Ma il merito ed una rappresentanza paritaria non sono principi contraddittori, bensì complementari. Soprattutto con una legge elettorale che prevede liste bloccate su circoscrizioni ridotte, dove probabilmente verrà eletto solo il candidato capo lista, data la minore dimensione territoriale.
Si potrebbe arrivare al paradosso che verranno candidate le migliori donne per merito (e questo augurio vale molto di più per i candidati maschi! sic!), ma altri per loro (il partito? il segretario? le alleanze?) decideranno che non saranno capolista e non verranno elette. Niente di nuovo sotto il sole.
Allora capovolgiamo il ragionamento del paradosso del merito e domando a tutti voi: se il merito deve essere il criterio di selezione dei candidati alle elezioni politiche, un criterio valido paritariamente per donne e uomini, una volta esclusa la preferenza, che sarebbe stata l'unica arma per le candidate per dimostrare il proprio peso elettorale, perchè non si deve partire tutti dalla stessa linea di start con l'alternanza uomo/donna dei capilista? Perchè tra pari candidati meritevoli alcuni (gli uomini) devono avere la garanzia, o quantomeno ottime possibilità di essere eletti a priori e le candidate donne devono partecipare con minori chance? Non lo so perchè, ma a me queste sembrano proprio quote azzurre... o no?

lunedì 3 marzo 2014

Stasera in diretta ad Ossi di Seppia su Radio Touring 104

Stasera sarò ospite di Paola Bottero nel programma Ossi di Seppia per parlare di donne, in compagnia di Daniela De Blasio. Ci saranno collegate le amiche Giovanna Vingelli e Adele Cambria.
Una bella squadra... ci sentiamo alle 21!!!!

Sono aperte le iscrizioni all'Osservatorio Nazionale sul Diritto di Famiglia


Si comunica che sono aperte le iscrizioni all'Osservatorio Nazionale sul diritto di famiglia – avvocati di famiglia per l'anno 2014.
La quota garantisce l'abbonamento alla rivista trimestrale “Avvocati di Famiglia” e la possibilità di accedere agli eventi formativi organizzati dall’Osservatorio a livello locale e nazionale. Proprio nel mese di marzo partirà un corso di aggiornamento a livello centrale riservato esclusivamente ai soci dell'associazione.
Per maggiori informazioni si può scrivere a osservatoriofamigliarc@yahoo.it o telefonare alla sede dell'Osservatorio allo 0965.330035.