martedì 26 febbraio 2013

Le Pari Opportunità nella Riforma Professionale Forense: la doppia preferenza anche per gli avvocati


La recente approvazione della riforma professionale forense, avvenuta il dicembre scorso con la legge n. 247/2012, ha dato il via ad una serie di analisi, valutazioni e approfondimenti sui contenuti della stessa.
Su impulso del Comitato Pari Opportunità del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Reggio Calabria, ne parleremo mercoledì 27 febbraio assieme agli avvocati Susanna Pisano e Michele Salazar, entrambi consiglieri presso il Consiglio Nazionale Forense, in occasione dell'evento formativo sul tema “Riforma Professionale Forense ed equilibrio di genere”.
Il testo legislativo contiene, infatti, disposizioni specifiche in tema di rappresentanza di genere e pari opportunità, raccogliendo le richieste da tempo formulate da parte degli organismi di parità dell'avvocatura, ed in particolare della Commissione Pari Opportunità dello stesso CNF, congiuntamente alla Rete dei Comitato Pari Opportunità degli ordini circondariali.
L'esigenza di introdurre dei meccanismi di riequilibrio della presenza femminile in seno agli organismi elettivi nasce dalla lettura del dato oggettivo della presenza delle donne, tanto all'interno delle organizzazioni forensi territoriali che nazionali.
Basti pensare che ci sono due donne consigliere su 29 componenti eletti presso il Consiglio Nazionale forense, dopo decenni di totale assenza di rappresentanza femminile in questo organismo. Eppure la componente femminile dell'avvocatura supera il 46 percento e sale al 56 percento quando si guarda ai praticanti avvocati!
Anche all'interno dei consigli degli ordini territoriali la presenza femminile è marginale, seppure in costante ma lenta crescita, con una media nazionale del 26 percento di consiglieri donne su oltre duemila consiglieri presenti sul territorio.
Se poi si legge in quale misura questo 26 percento acceda alle cariche apicali (presidente, segretario e tesoriere) le donne Presidente sono 15 su 165 consigli territoriali, scendendo quindi la presenza femminile al 9 percento.
Procederò ad una lettura più approfondita del dato della condizione femminile nell'avvocatura in occasione del seminario, ciò che adesso interessa è capire come il legislatore abbia trasformato in dettato normativo la prescrizione costituzionale che prevede, all'art. 51, la parità di accesso alle cariche elettive per entrambi i sessi.
La riforma introduce meccanismi correttivi in tema di elezioni e di composizione delle liste elettorali per il riparto di genere nell’accesso ai Consigli degli Ordini circondariali (art. 28), al Consiglio Nazionale Forense (art. 34) e nei Consigli Distrettuali di Disciplina (art. 50).
Nelle elezioni per i Consigli circondariali, si prevede che “il riparto dei consiglieri da eleggere sia effettuato in base a un criterio che assicuri l’equilibrio tra i generi” e che “la disciplina del voto di preferenza debba prevedere la possibilità di esprimere un numero maggiore di preferenze se destinate ai due generi” (art. 28, secondo comma).
La doppia preferenza di genere fa capolino anche tra gli avvocati, anche se è necessario attendere il regolamento attuativo che disciplinerà nel dettaglio le modalità di applicazione del principio, che si concretizzerà nella possibilità per l’elettore di votare per due candidati purché di sesso diverso.
Ma l'art.28 va oltre e prevede, al secondo comma, che nei Consigli degli Ordini “il genere meno rappresentato deve ottenere almeno un terzo dei consiglieri eletti”.
Analogamente la norma sulle elezioni del Consiglio Nazionale Forense (art. 34) prevede che “le elezioni per la nomina dei componenti non sono valide se non risultano rappresentati entrambi i generi” .
Simili affermazioni mirano ad introdurre non solo meccanismi di riequilibrio delle candidature, e, quindi, una parità di chances per tutti e tutte, ma anche una parità di risultato, obiettivo, questo, molto ambizioso, sul quale credo si concentreranno i dibattiti più interessanti.
Infine, è importante ricordare un altro storico risultato raggiunto dagli organismi di parità dell'avvocatura italiana, con l'introduzione della prescrizione della presenza, presso ogni consiglio dell'ordine, del comitato pari opportunità degli avvocati.
Da quando, poco più di dieci anni fa, la Commissione Pari Opportunità del Consiglio Nazionale Forense cominciò a sostenere la costituzione dei Comitati pari opportunità presso i consigli fece una scommessa oggi risultata vincente, contando oggi su una Rete di comitati ormai consolidata e con esperienze innovative importanti come quella della Rete dei Comitati Pari Opportunità della Calabria, che riunisce le avvocate di tutti i consigli territoriali calabresi.



*di Stella Ciarletta – avvocato, Consigliera Regionale di Parità nonché componente Commissione Pari Opportunità presso Consiglio Nazionale Forense

venerdì 22 febbraio 2013

“RIFORMA PROFESSIONALE FORENSE EQUILIBRIO DI GENERE” - Reggio Calabria 27 febbraio 2013


27 Febbraio 2013 ore 15,30 – 18,30
Sala G. Levato - Palazzo Campanella - Reggio Calabria


Il Comitato Pari Opportunità organizza l’evento formativo
RIFORMA PROFESSIONALE FORENSE
EQUILIBRIO DI GENERE”

Introduce e coordina:
Avv.Giusy Alecci
Presidente Comitato Pari Opportunità Avvocati di Reggio Calabria

Saluti:
Avv. Alberto Panuccio
Presidente Consiglio Ordine Avvocati di Reggio Calabria

Avv. Maria Stella Ciarletta
Consigliera Regionale di Parità

Avv. Giovanna Cusumano
Presidente Commissione Regionale Pari Opportunità

Avv. Rosalba Viscomi
Presidente Rete Comitati Pari Opportunità
Ordini Avvocati della Calabria
Relatori:
Prof. Avv. Michele Salazar Consigliere C.N.F.
Av v. Susanna Pisano
Consigliera C.N.F.
Seguirà dibattito.

Il convegno è gratuito.
La partecipazione all’evento conferisce n. 3 crediti formativi in Deontologia, giusta delibera di accreditamento del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Reggio Calabria.


martedì 19 febbraio 2013

CCBE/ Le pari opportunità nell’Agenda del nuovo presidente Evangelos Tsouroulis

Promuovere la parità di genere contro ogni discriminazione, nelle leggi, nell’occupazione, negli affari, è uno degli obiettivi della nuova presidenza del Ccbe, la rappresentanza presso l’ Unione europea dei Consigli nazionali forense.
Il nuovo presidente greco, Evangelos Tsouroulis, ne ha parlato alla Standing Committee che si è tenuta a Vienna il 7 febbraio scorso, sollecitando un dibattito che sfocerà presto in una posizione comune.
In questo ambito, l’Italia potrà giocare la carta del nuovo ordinamento professionale forense che tra i primi ha introdotto il principio della rappresentanza di genere in tutti gli organi istituzionali elettivi dell’Avvocatura e ha istituito presso ogni Consiglio dell’Ordine i Comitati pari opportunità.
Il programma della nuova presidenza Ccbe, peraltro, ha anche altri punti in linea con l’impegno portato avanti dell’Avvocatura italiana.
Innanzitutto il rispetto della Rule of law (principio di legalità) da parte delle istituzioni nazionali ed europee dei diritti fondamentali dei cittadini, ricordando come il compito di garantire tale protezione in un sistema giurisdizionale indipendente spetti proprio all’Avvocatura.
Premessa questa indefettibile, che rende necessitato il passaggio successivo relativo al pericolo di una deriva mercantilistica della professione forense, sulla quale il Ccbe è chiaro: “Occorre continuare a lavorare per convincere alcune autorità, inclusa la cosiddetta Troika (Ue-Bce-Fmi, ndr), che la professione legale non è certo un altro attore del mercato nella strategia economica europea, ma essa svolge un ruolo vitale nella amministrazione della giustizia e nella promozione della Rule of Law”.
Altri punti in programma sono l’aggiornamento delle direttive sugli avvocati, nella loro specificità; la collaborazione a far sì che sia rafforzata la cooperazione tra Corte di Giustizia Ue e Corte euroepa dei diritti dell’uomo.
In occasione della Standing Committee, i rappresentanti nazionali presso il Ccbe hanno discusso anche della proposta della Commissione europea di istituire il PM europeo ed hanno avviato un confronto sulla proposta di revisione della direttiva antiriciclaggio, che continua ad avere effetti sulla professione legale.
Promossa infine un’ analisi sulla Responsabilità sociale degli avvocati.

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domenica 10 febbraio 2013

Il CSM delibera sui parcheggi "rosa" presso gli Uffici Giudiziari


«Il Consiglio Superiore della Magistratura;
- vista la pratica trasmessa dal CPOM in data 8 marzo 2012 ed aperta sulla base della nota in
data 21.01.2011 del Presidente del CPO presso il Consiglio giudiziario di Bari, Dott.ssa Rosa
Calia DI PINTO avente ad oggetto “Proposta di legge relativa all'istituzione di parcheggi
asserviti alla sosta di autovetture condotte da gestanti e da neomamme”;
- rilevato che in alcune realtà giudiziarie e non giudiziarie si sono registrate, da parte di alcuni
Comuni, anche dietro sollecitazione degli organi competenti alla locale gestione operativa
degli Uffici Giudiziari, iniziative dirette a riservare specifiche aree alla sosta delle
autovetture condotte da gestanti e neomamme;
- ritenuto che tali “aree di cortesia”, diffusesi dal 2005 al fine di consentire la sosta alle donne
che si trovino nelle predette condizioni, in corrispondenza di ospedali pediatrici, consultori,
asili e scuole materne costituiscano espressione di iniziative che debbono essere
favorevolmente considerate, poiché implicanti l'espresso riconoscimento di una condizione
meritevole di tutela;
- ritenuto che deve condividersi, anche con riferimento alla realtà costituita dagli Uffici
Giudiziari, l'obiettivo di riconoscere e favorire tale condizione, adottando le opportune
iniziative in grado di assicurare la disponibilità di parcheggi riservati, tenuto conto che un
numero sempre maggiore di donne assolve contemporaneamente al ruolo di professionista o
lavoratrice e, al contempo, di protagonista della attività di cura della prole;
- rilevato che la valorizzazione delle differenze di genere e l'attuazione delle pari opportunità,
come sottolineato nelle premesse della direttiva per l'anno 2012 del Ministro per le riforme e
l'innovazione nella Pubblica Amministrazione e per le Pari Opportunità, determina
l'innalzamento della qualità dei servizi e permette di rispondere con migliore efficacia ed
efficienza i bisogni dei cittadini;
- ritenuto, in tale prospettiva, che appare necessario raccomandare ai Capi degli uffici,
nell'ambito delle loro competenze e facoltà, anche previa sollecitazione in tal senso delle
autorità comunali, di adottare ogni iniziativa diretta a favorire la realizzazione presso gli uffici
giudiziari di aree di parcheggio di cortesia, da riservare alle vetture di magistrati, avvocati e
del personale amministrativo che si trovino in stato di gravidanza od allattamento,
tutto ciò premesso, il Consiglio
delibera
di raccomandare ai Capi degli uffici, nell'ambito delle loro competenze e facoltà, anche previa
sollecitazione in tal senso delle autorità comunali, di adottare ogni iniziativa diretta a favorire
la realizzazione presso gli uffici giudiziari di aree di parcheggio di cortesia , da riservare alle
vetture di magistrati, avvocati e del personale amministrativo che si trovino in stato di
gravidanza od allattamento".

venerdì 8 febbraio 2013

"Flessibilità, conciliazione, produttività: l'equilibrio possibile" - Lamezia Terme, 20/21 febbraio 2013

La consigliera regionale di Parità, Maria Stella Ciarletta, introdurrà i lavori del percorso di formazione e consulenza sul tema "Flessibilità, conciliazione, produttività: l'equilibrio possibile", organizzato, a Lamezia Terme, da Italia Lavoro nell'ambito del progetto La.Fem.me–Lavoro Femminile, che si terrà il 20 e il 21 febbraio al Grand Hotel Lamezia.
Il seminario è rivolto ad aziende, sindacati, associazioni di categoria per coinvolgerli attivamente nel progetto, che si propone di promuovere nel tessuto economico locale misure di flessibilità organizzativa e oraria, interventi di accompagnamento alla maternità, programmi di welfare aziendale e/o territoriale funzionali a favorire incrementi di produttività e migliorare la conciliazione lavoro-famiglia, anche attraverso la contrattazione di secondo livello.
Nella prima giornata interverranno anche Antonella Marsala di Italia Lavoro, la quale parlerà di "Flessibilità organizzativa e conciliazione in un'ottica di recupero della produttività", ed Emanuela Mastropietro che presenterà lavori e l'organizzazione delle due giornate formative. Di seguito saranno aperti i work shop rivolti alle imprese e ai sindacati con un panel di esperti divisi su quattro temi: flessibilità dell'orario e dell'organizzazione del lavoro (Luciano Pero), misure per accompagnare il periodo di maternità e paternità (orari flessibili, telelavoro, lavoro con strumenti in remoto, part time, banca ore, ecc.)(Anna Zavaritt), opportunità di sviluppo della contrattazione decentrata in materia di welfare aziendale (Pina Cazzaniga), leve fiscali e riferimenti normativi per il welfare aziendale  attraverso la messa a disposizione di servizi diretti o tramite convenzioni; consulenza, informazione e sensibilizzazione(Federico Isenburg)
Nella seconda giornata del percorso formativo i lavori proseguiranno con l'intervento di Simona Piacentini di Italia Lavoro sui contenuti, i servizi e gli strumenti del wwb del progetto "Lafemme" per promuovere misure di conciliazione e servizi famili friendly e, nuovamente, con la terza e quarta edizione dei gazebo formativi.
Il seminario si concluderà con l'intervento di Antonella Marsala, di Italia Lavoro, che individuerà le prime ipotesi di sperimentazione da avviare.
Per info e iscrizioni, rivolgersi a  infolafemme@italialavoro.it oppure rivolgersi a Ivana Russiello oppure a Francesca Pelliccioni 06-80244293.