E' di
qualche giorno fa la sentenza con la quale il Consiglio di Stato, in
sede giurisdizionale, ha annullato la sentenza del TAR Lombardia che
aveva salvato la Giunta Regionale della Lombardia dal ricorso
presentato da diverse associazioni femminili per l'annullamento della
stessa, composta da 15 assessori uomini e una sola donna.
Malgrado
il Presidente Formigoni avesse recentemente innalzato a tre il numero
delle assessore, forse anche in vista della prossima pronuncia, il
Consiglio di Stato ha ritenuto comunque che la Regione Lombardia
abbia violato i principi di pari opportunità ed eguaglianza
sostanziale.
La
sentenza n. 3670 ha una portata innovativa storica, perchè
supera definitivamente l'escamotage adottato da troppe
amministrazioni locali di inserire una sola donna giunta e
ottemperare così, solo formalmente, al disposto dei
provvedimenti del giudice amministrativo.
Il
Consiglio di Stato, accogliendo
l’appello delle associazioni, ha ribadito che anche la politica
soggiace ai principi di diritto. Richiamando quanto già
chiarito di recente dalla Corte
costituzionale (sent.n. 81 del 2012), si afferma che il riequilibrio di genere,
solennemente affermato in Costituzione e nello Statuto lombardo, è
principio cogente e non derogabile nemmeno per ragioni politiche. In
forza di ciò, il Giudice amministrativo ha quindi riconosciuto
l’“evidente
violazione di legge”,
perché la nomina di un solo assessore di genere femminile
contrasta con una equilibrata presenza di uomini e di donne nella
Giunta.
Ebbene,
il Consiglio di Stato, pur non potendo prendere posizione sulla
composizione della nuova Giunta, ha dato un segnale forte, spiegando
che deve esserci “uguaglianza,
o sostanziale approssimazione ad essa, di uomini e donne nelle
posizioni di governo regionale”.
Il
principio della parità non è allora soddisfatto
attraverso la composizione di Giunte in cui le donne continuano ad
avere un ruolo quantitativamente e qualitativamente marginale. La
parità esige interventi di sostanza e non di facciata, e il
concreto impegno della politica per la realizzazione di una
democrazia paritaria.