martedì 30 novembre 2010

Il Congresso Nazionala Forense approva mozione in favore di donne e giovani avvocati

XXX CONGRESSO NAZIONALE FORENSE - GENOVA 25/27 NOVEMBRE 2011

MOZIONE

L’Avvocatura Italiana, oggi gravemente mortificata da politiche inadeguate alle effettive esigenze della collettività e da una congiuntura economica che colpisce tutte le categorie professionali, ritiene necessario rivendicare l’autorevolezza ed il rango costituzionale che le competono, e a tal fine ritiene indispensabile, per la propria dignità e per il proprio prestigio, approntare soluzioni volte ad eliminare ogni disuguaglianza presente nell’attuale sistema, regolamentando con norme positive e prassi virtuose tali fenomeni che ne ledono il decoro, onde realizzare una vera crescita culturale ed etica dell’Avvocatura tutta.

Su tali presupposti,
in previsione del XXX Congresso Nazionale Forense sono stati istituiti, di concerto tra CNF e OUA, il Gruppo di Lavoro per le Pari Opportunità ed il Gruppo Giovani, i quali congiuntamente hanno predisposto un documento che ha esaminato le principali criticità della professione, dal punto di vista delle donne e dei giovani ed ha tentato di prevedere dei correttivi, atti a superare tutte le forme di disuguaglianza che di fatto ostacolano la piena attuazione del principio di parità nel mondo professionale (a tali gruppi hanno partecipato la Commissione Pari Opportunità del CNF, ed alcuni rappresentanti di OUA, AIGA, Cassa Forense, ANF, AIAF nonché altri componenti di Associazioni Forensi riconosciute dal Congresso).
Orbene, considerato che
l’analisi, sviluppata in specifiche schede di lavoro, elaborate da sottogruppi compositi, ha evidenziato alcune problematiche comuni, che possono essere sostanzialmente ricondotte a cinque punti:
1) inesistenza di forme di sostegno economico nell’avvio della vita professionale. E’ di tutta evidenza la carenza di incentivi diretti all’innalzamento delle qualità delle prestazioni tecniche e della formazione deontologica, anche a causa della mancata previsione normativa di agevolazioni finanziarie per le donne ed i giovani Avvocati. A ciò aggiungasi la inadeguatezza degli studi di settore, i quali, oltre a non tener conto dell’attuale congiuntura economica che investe tutto il mondo professionale, tralasciano le obbiettive maggiori difficoltà di donne e giovani;
2) inadeguatezza, alle esigenze di donne e giovani, dei modelli associativi attuali, caratterizzati da un insoddisfacente regime della responsabilità, nonché dalla disincentivazione fiscale e dall’assenza di ogni politica di sostegno dello start up;
3) mancanza di meccanismi di orientamento della professionalità femminile e giovanile verso settori di specializzazione atti a soddisfare le esigenze del mercato, tenuto conto altresì delle singole aree geografiche;
4) mancanza di una specifica regolamentazione della figura professionale di molte donne e molti giovani, i quali spesso all’interno degli studi legali ricoprono ruoli subalterni e pressoché impiegatizi che richiedono un urgente ed approfondito esame della problematica da parte dell’Avvocatura ed un conseguente intervento normativo volto a disciplinare la materia, individuando eventualmente nuove forme professionali, ma escludendo fermamente ogni tipologia di rapporto di lavoro privato subordinato, compatibile con la iscrizione nell’Albo professionale;
5) scarsa rappresentanza delle componenti femminili e giovanili all’interno dell’Avvocatura, soprattutto in relazione alle sedi istituzioni. Tale vulnus si riscontra sovente, anche in presenza di forte suffragio da parte delle Assemblee elettorali in favore di donne e giovani, con ciò scompensando la democraticità in sede decisionale, che potrà essere raggiunta solo attraverso la equilibrata compresenza dei due generi in ogni settore.

Ciò premesso, e poiché la situazione delle donne e dei giovani Avvocati richiede particolari attenzioni e correttivi, sia da parte delle Istituzioni a ciò deputate, che da parte degli Organi politici (e soprattutto del Legislatore), affinché si possa creare una Avvocatura attenta al presente e volta al futuro,
l’Avvocatura Italiana, riunita in Assemblea a Genova - XXX Congresso Nazionale Forense,

Invita il CNF, l’OUA e la Cassa Forense
a proseguire e sostenere il percorso di conoscenza e di analisi scientifica dell’Avvocatura (già avviato dal CNF con il Rapporto CENSIS “Dopo le teorie le proposte” nonché dall’Osservatorio Permanente Giovani), istituendo altresì un nuovo Osservatorio di analisi stabile che individui le esigenze del mercato in relazione alla professione forense, al fine di facilitare l’incontro tra domanda e offerta;
Sollecita il CNF e l’OUA
A chiedere con fermezza agli Organi Politici:
I)di approntare interventi normativi diretti a programmare il numero degli iscritti nelle Facoltà di Giurisprudenza, commisurato alle effettive esigenze del mercato e alle reali possibilità di occupazione;
II)di predisporre, in sinergia con l’Avvocatura, ed in sintonia con i principi di chiarezza e trasparenza, una normativa atta a regolamentare i rapporti di lavoro di fatto oggi esistenti negli studi professionali, che in maggior misura coinvolgono donne e giovani;
III)di attivare politiche economiche di sostegno all’avvio dell’attività professionale, anche attraverso agevolazioni fiscali e finanziarie.
Invita il CNF
a promuovere protocolli di intesa con il CSM, diretti a regolamentare secondo principi di chiarezza, trasparenza ed effettiva rotazione, l’affidamento degli incarichi professionali nell’ambito dei Tribunali (fallimenti, ausiliari dei giudici etc), cosicché siano officiati parimenti giovani e donne con idonee competenze.
Auspica
una formazione professionale mirata ad una qualificazione ed a un orientamento che tengano conto degli effettivi bisogni del mercato e della collettività, chiedendo sul tema l’impegno diretto del CNF e la sua costante sollecitazione, rivolta a tutti gli Ordini locali ad attivarsi in tal senso.
Chiede al CNF
di predisporre una regolamentazione unitaria delle Commissioni per le Pari Opportunità presso gli Ordini Forensi, favorendo anche la necessaria istituzione di organismi di parità di carattere Distrettuale.
Sollecita tutti gli Organi Istituzionali dell’Avvocatura
ad intervenire affinché, nel rispetto delle norme Costituzionali e delle Direttive Europee siano previsti meccanismi di riequilibrio che garantiscano democraticamente la necessaria compresenza dei due generi negli ambiti decisionali forensi e nelle rappresentanze delle associazioni, con limitazione dei mandati nelle cariche di vertice e ferma restando la necessità di regole certe in tema di incompatibilità e di divieto di duplicazione degli incarichi istituzionali.

venerdì 26 novembre 2010

La Consigliera Regionale di Parità patrocinia l'evento “L'Europa contro tutte le violenze” del Centro Europ Direct di Gioiosa Jonica

Si terrà sabato 27 Novembre 2010 a partire dalle ore 09,00, a Gioiosa Jonica presso la sede di Palazzo Ameduri il convegno“l’Europa contro tutte le violenze …”, organizzato dallo Europe Direct “Calabria&Europa” e dal Comune di Gioiosa Jonica.
L’evento cade nella settimana mondiale contro la violenza sulle donne scelta come evento prioritario di intervento dall’Europarlamento in Italia .
Il Seminario indirizzato ai giovani delle scuole superiori, ai professionisti, alle organizzazioni di genere e ai cittadini in generale prevede inoltre la partecipazione del Sindaco del Comune di Gioiosa Jonica, della dott.ssa Daniela Trapasso del Consiglio Italiano per i Rifugiati, nonché dell'avv. Stella Ciarletta, Consigliera Regionale di Parità.
L’evento avrà come tema di discussione la europea a difesa dell’uguaglianza di genere e le azioni di prevenzione contro il fenomeno della violenza contro le donne in grande crescita negli ultimi tempi, nonché le normative europee contro il fenomeno del mobbing.
È un convegno fondamentale nel momento in cui continuano a livello europeo i lavori per combattere tutte le forme di violenze e di mobbing sui luoghi di lavoro e nella società civile al fine di migliorare la sicurezza dei cittadini e le parità di genere nonché la crescita di una società più ricca grazie alle sue differenze considerate opportunità e non elementi di isolamento e discriminazione.