giovedì 30 ottobre 2008

La Consigliera di Parità Stella Ciarletta esprime apprezzamento per il premio alla carriera conferito alla giornalista Adele Cambria

La Consigliera di Parità Stella Ciarletta esprime apprezzamento per la scelta della Fondazione “Corrado Alvaro” di conferire il premio alla carriera alla giornalista calabrese Adele Cambria.
“La nostra Regione ha sempre espresso talenti e professionalità, e la giornalista Cambria, con la sua esperienza di successi fuori dalla Calabria, ha vissuto in anticipato quel fenomeno che oggi tutti chiamano “fuga di cervelli“.
A soli ventiquattro anni, nel 1956, ebbe il primo contratto di collaborazione con il “Giorno” , quotidiano milanese, e iniziò la sua collaborazione con il prestigioso settimanale “ il Mondo” diretto da Mario Pannunzio. Iniziò così una carriera folgorante e tempestosa che la portò a lavorare con Paese Sera, La Stampa, Il Messaggero, L’Espresso di Arrigo Benedetti . Ed ancora l’Europeo e “Lo specchio della Stampa”, fino ad arrivare alla recente , dal 2002 , collaborazione con l’Unità, dopo una breve parentesi con il “Domani della Calabria”. Ha diretto la rivista Effe, il primo magazine del movimento femminista, il quotidiano “Lotta continua” e per trent’anni è stata collaboratrice del noto mensile <>
<Noi calabresi siamo anche questo, ma lo dimentichiamo troppo spesso e il conferimento del Premio sabato sera a San Luca è stato un importante esercizio di memoria storica collettiva per i calabresi e, in particolare, per le donne calabresi>>.

mercoledì 22 ottobre 2008

COSENZA: VENERDI' CONVEGNO DELLE DONNE DI CONFAGRICOLTURA

Nell'ambito della Giornata Mondiale della Donna in Agricoltura, il Coordinamento Regionale Imprenditoria Femminile di Confagricoltura Calabria ha promosso, per il 24 ottobre, nella Sala Conferenza del CONI di Cosenza, un convegno dal titolo ''Agricoltura: pariopportunita'''.

All'iniziativa interverranno Maria Stella Ciarletta, Consigliere
Regionale di Parita'
, Francesco Macri', Presidente della
Confagricoltura Calabria, Nicola Cilento, Presidente della Confagricoltura
di Cosenza, Maria Rosa Vuono, Assessore alle Attivita' Economiche e
Produttive del Comune di Cosenza, Gabriella Poli, Presidente del Coordinamento
Regionale Imprenditoria Femminile della Confagricoltura Lombardia,
Graziella Didonna Velat, Presidente del Coordinamento Regionale
Imprenditoria Femminile della Confagricoltura Puglia, Maria Grazia
Minisci, Presidente del CODICAL Calabria e Teresa Cordopatri,
imprenditrice agricola.

La conclusione dei lavori e' affidata all'Assessore Regionale
all'Agricoltura Mario Pirillo.

martedì 21 ottobre 2008

Solidarietà di Stella Ciarletta al giornalista RAI Gregorio Corigliano



“Esprimo la mia solidarietà al giornalista Gregorio Corigliano per il trattamento riservatogli dal servizio d’ordine mentre cercava di intervistare il Ministro Maroni.Ero presente ed ho assistito con dispiacere all’increscioso episodio avvenuto a margine dell’iniziativa su “Sviluppo e sicurezza nel Mezzogiorno” organizzato da Confindustria Calabria. Noi tutti conosciamo l’intraprendenza e la passione con cui Corigliano affronta il suo lavoro, ma questo non giustifica una reazione sproporzionata di fronte ad un professionista che garantisce, da sempre, il diritto di cronaca in Calabria”.

Maria Stella Ciarletta

Calabria: “Speranza di un sogno realizzabile”

Il Campo Scuola “Aspromonte”, è stato un progetto ideato per contribuire a investire sulle “menti” dei nostri giovani, attraverso i valori del rispetto delle regole; la tutela della natura e il rispetto dell’ambiente circostante; la mediazione e l’intercultura; l’uso delle nuove tecnologie, per innovare la didattica nelle scuole e innalzare il livello di apprendimento degli allievi, in particolare, nelle discipline scientifiche e nella matematica.
Abbiamo deciso di fare un investimento forte sull’istruzione, in particolare su specifiche tematiche di rilievo attuale, per accrescere la cultura dei nostri ragazzi ad essere onesti cittadini, nel rispetto della persona e della dignità umana.
Investire sull’istruzione e, quindi, sulle “menti” dei nostri ragazzi, ha un significato di fondamentale importanza in quanto, l’istruzione, rappresenta il motore dello sviluppo.
Senza un’istruzione di qualità (Quaderno Bianco sulla Scuola - 2007) non possiamo avere migliori posti di lavoro (Trattato di Lisbona - 2005).
Da qui dobbiamo partire per costruire la società del domani, che coincide con quella dell’oggi; una società basata sulla conoscenza e sul sapere cognitivo, perché è attraverso tale binomio, conoscenza e sapere, che si concretizzano, utilità e scoperte.
Qui la scuola gioca un grande ruolo, usando una metafora calcistica, gioca un ruolo da centravanti; in quanto rappresenta la “Palestra del sapere”.
L’Europa, attraverso la “Strategia di Lisbona”, dichiara che vuole costruire un’economia basata sulla conoscenza, che sia la più dinamica e competitiva del mondo.
Guardate che bello!
I pilastri dell’economia europea che poggiano sulla conoscenza, attraverso cui, si vuole competere con la cultura di due grandi continenti: quello americano e quello asiatico.
Dobbiamo prepararci, con vitalità, a raccogliere questa grande sfida, che segna il futuro del nostro continente europeo e la crescita e lo sviluppo delle nostre generazioni.
Una sfida delle idee, dove prima di tutto bisogna crederci!
Come ci hanno creduto i ragazzi di questo progetto, che in sinergia al know-how di giovani professionisti, sono stati protagonisti di questo importante percorso di cultura e di allegria.
Credere in qualcosa significa: mettere sé stessi in quel che si fa!
E mettere sé stessi in quel che si fa, non significa essere superficiali o negligenti; ma significa contribuire a essere costruttori di storia per le nostre comunità, per la nostra società.
Noi vogliamo essere storia… appunto essere, non apparire!
La nostra passione di essere storia, ci porta a contribuire, ognuno per la sua parte, a edificare una società sicura e onesta, dove l’uomo riesca a ritrovare la felicità e possa ritornare a fare sogni che ci facciano volare alto… come furono quelli di Martin Luter King… Io ho di fronte a me un grande sogno, un giorno! Questo, ripeteva spesso guardando i suoi quattro piccoli figli. Il suo grande sogno si concretizzò e il frutto di tale sogno, oggi, negli Stati Uniti d’America, l’ha raccolto un uomo di colore nero, afro-americano, che aspira a diventare il Presidente più potente del mondo.
Questo progetto di Campo Scuola, ha voluto mettere al centro gli studenti per renderli protagonisti e farli volare più alto possibile, con valori fondati sulla roccia della legalità e il rispetto imprescindibile delle regole.
Bisogna che ognuno di noi comprenda, in primis, il perché delle regole.
Rispettare le regole è importante, perché significa rispettare sé stessi!
Le regole nascono dalle Istituzioni in genere, e le Istituzioni sono vive perché esistono le persone.
Ecco perché è importante il rispetto delle regole e delle Istituzioni, perché siamo noi a tenerli in vita, siamo noi la loro anima istituzionale.
Quindi, possiamo riassumere con una semplice equivalenza: rispettare le regole sta a rispettare sé stessi, come, i cittadini stanno alle Istituzioni.
Questo campus, come ogni progetto, ha avuto una sua dignità.
Una dignità che non sono i risultati conseguiti, e che i ragazzi hanno illustrato in presenza di Autorità, genitori e docenti; ma è l’amore che gli studenti, insieme agli esperti, hanno maturato per il conseguimento di tali obiettivi.
L’etica professionale, di ognuno di noi, deve avere al primo posto l’amore per le cose che svolge e in cui crede. Fare ogni cosa, anche la più piccola, la più banale con amore, significa contribuire a trasformare la Calabria in una terra di speranza, dove al primo posto deve esserci la persona con la centralità della sua dignità umana.
La maggioranza dei calabresi sono persone oneste che si alzano la mattina presto per andare a lavorare e che vorrebbero una Calabria diversa per i loro figli. Una regione, che sia la speranza di molte generazioni.
Credere con tenacia in una Calabria differente, si può fare!

Yes, I believe.

Nino Calarco

sabato 18 ottobre 2008

«Si può fare» - il nuovo film di Giulio Manfredonia con Claudio Bisio

Ispirato a una storia vera, “Si può fare”, diretto da Giulio Manfredonia, che, assieme a Fabio Bonifacci, firma anche la sceneggiatura, racconta una storia di speranza attraverso la sfida di Nello, un sindacalista interpretato da Claudio Bisio, che nella prima metà degli anni Ottanta viene mandato in una cooperativa di ex malati mentali dimessi dai manicomi in seguito alla legge Basaglia.
Le riprese sono durate sette settimane di cui sei a Roma e una a Milano.
Il film è prodotto da Rizzoli Film e verrà distribuito da Warner Bros. Pictures.
Si può fare sarà presentato il 30 ottobre al Festival di Roma nella sezione Fuori Concorso e uscirà in sala il 31 ottobre.

“ SI PUO’ FARE” - Note del Regista Manfredonia

Questo film , ispirato ad una storia vera, è ambientato in un momento nevralgico della nostra storia, nella Milano della prima metà degli anni Ottanta : yuppismo, Milano da bere, moda che trionfa, paese che corre. L’ Italia ha vinto i Mondiali, Azzurra regna sui mari, superiamo il PIL dell’ Inghilterra, e ogni casalinga può vincere cento milioni telefonando alla Carrà.
Nello è un sindacalista , ha forti valori etici ma è appassionato di modernità, terziario,mercato: troppo avanti per quegli anni, viene allontanato dal sindacato e mandato in una cooperativa di ex malati mentali appena dimessi dai manicomi per la legge Basaglia.
Nello si ritrova, così , in una cooperativa di “picchiatelli” che non sanno fare nulla, e vivono di lavori assistenziali. Ma lui crede nella dignità del lavoro, e , contro il parere degli psichiatri, cerca di spingere i picchiatelli ad imparare un lavoro “vero”, che li tolga dalle elemosine dell’assistenza.
Gli inizi sono disastrosi, i “picchiatelli” ne combinano di tutti i colori in un pasticcio di pasticci tragicomici. Ma Nello non fa una piega, continua a dar loro fiducia, li incoraggia finchè scopre un segreto : certe incapacità a volte sono solo una “diversa capacità”. Ad esempio , i soci schizofrenici si rivelano bravissimi a comporre pezzi irregolari : nasce così il business dei “parquet a mosaico”, fatto con gli scarti di lavorazione del legno, che non costa nulla e che nessun altro saprebbe fare.
Il “ parquet a mosaico” diventa una piccola moda della Milano da Bere, e la “cooperativa di scarti” comincia ad assomigliare ad un’azienda che sta in piedi. Nello inizia a cercare le “diverse capacità” di tutti i soci, e per ciascuno inventa un ruolo o un piccolo business. I picchiatelli, dal canto loro, ricevendo fiducia dimostrano risorse e qualità che nemmeno loro sapevano di avere. Il lavoro si rivela anche un’ottima terapia. I soci ora si sentono “specialisti”, hanno più fiducia in sé stessi e avanzano nuove richieste : chi vuole una casa,chi le vacanze, chi il sesso. Nello cerca in qualche modo di provvedere a tutto ma la sua generosità lo porta a commettere un errore…

Questo , in estrema sintesi, è il cuore narrativo del film che vuole raccontare una storia di speranza, presente già nel titolo “ Si può fare”. La nostra vicenda dimostra infatti che con la fiducia , l’attenzione, il lavoro e la fantasia si possono fare tante cose, anche trasformare dei malati di mente in un azienda che funziona. Tutto questo assume una forza maggiore dal momento che questa storia è ispirata ad una vicenda realmente accaduta. Si può fare davvero.

In un senso più ampio, il film affronta il tema della “diversità”, dell’emarginazione.
Non c’è da aver paura dei malati di mente, non c’è da aver paura di chi è diverso, chi è diverso non va emarginato. Al contrario in tutti ci sono qualità e potenzialità da valorizzare. Finendo magari per scoprire ciò che ogni psichiatra sa ; che tra le malattie dei matti e i difetti dei normali, il confine è spesso sottile.

Il film vuole poi esplorare la vita del malato di mente nel mondo normale. Il cinema ha spesso denunciato la disumanità dei manicomi proponendone la chiusura. Qua si affronta , per così dire , il seguito : che facciamo quando poi i manicomi sono chiusi? E’ un tema molto poco frequentato dalla cinematografia , come se i malati di mente fossero interessanti solo se sottoposti ad ingiustizie disumane.

Si tenta , inoltre, una riflessione sugli anni Ottanta , anni nei quali si svolse una forte battaglia culturale tra chi credeva nel Mercato e chi invece nei valori della solidarietà. Nello è un “perdente” che non riesce a stare in nessuno dei due eserciti nemici: allontanato da una parte perché crede troppo nel mercato, ridicolizzato dall’altra perché nel mercato vuole portarci la solidarietà. Ci sembra interessante , alla luce dell’attualità, raccontare la storia di un uomo che già in quegli anni cercava una via alternativa per stare in modo efficiente sul mercato ma senza abdicare ai valori.

Va anche detto che , dovendo affrontare un tema delicato come la malattia mentale, ci siamo sentiti in dovere di studiare il problema a fondo, e frequentare per mesi i centri di igiene mentale. Ma queste fatiche e questo sapere non appesantiranno il film, che costruisce il suo linguaggio sulla spettacolarità delle scene e sulla loro forza emotiva, sia essa drammatica o da commedia. Perché questo è certamente un film che vuole far pensare , ma è anche un film in cui si ride e si piange.



Giulio Manfredonia

giovedì 16 ottobre 2008

Scuole sostenibili e riduzione degli affitti. Un sapiente equilibrio tra edifici vecchi e nuovi

di Domenico Cersosimo

Vice Presidente della Giunta Regionale


pubblicato su Calabria Ora del 15/10/08


Gentile professore Giorgio Franco, grazie per la civilissima e acuta lettera aperta (Calabria Ora del 7 ottobre). Senza giri di parole: capisco e condivido l’intonazione preoccupata e anche i suoi rilievi critici (sic!). Non mi consideri stravagante o peggio ammicchevole: sono d’accordo con lei che la cifra odierna della Calabria è la ridondanza di manufatti e non la sua penuria. L’ho detto e scritto più volte. Nella nostra regione si è costruito a dismisura, abbondantemente oltre i fabbisogni e le necessità. I volumi fisici ci hanno ossessionato. In larga parte è comprensibile. Solo pochi decenni addietro soffrivamo di una carenza assoluta di case, edifici pubblici, scuole, ospedali, strade. Di conseguenza, per molto tempo i calabresi, ricchi e poveri, hanno (legittimamente) aspirato e domandato edilizia, privata e pubblica. Su quella domanda fisiologica si è via via costruito un blocco sociale semiconsapevole interessato tout court alla crescita edilizia: imprese, banche, sindacati, lavoratori, sindaci, famiglie. Un blocco composito e interclassista - un vero e proprio “partito del cemento” - interessato soprattutto alle quantità e alla dilatazione fisica del capitale fisso sociale e privato. Abbiamo così costruito di tutto ovunque, con sregolatezza e disordine inenarrabili. Abbiamo costruito per punti, incuranti della tutela ambientale, ignorando gli effetti cumulativi delle reti e della logistica, disconoscendo i vantaggi socio-economici delle agglomerazioni e delle complementarità. La Calabria costruita, a parte rare e apprezzabili eccezioni, appare oggi come un luogo sfrangiato, un imperante fuori squadra, un potenziale e incipiente caso di bolla immobiliare. In questo climax di corsa al “nuovo”, la cultura e le abilità legate alla manutenzione e al riuso si sono progressivamente appannate fin quasi all’oblio. L’esito irrazionale è sotto i nostri occhi: una elevata patrimonializzazione della ricchezza delle famiglie che si traduce in un enorme spreco di patrimoni edilizi abbandonati. Un paradosso per una regione cronicamente in debito di sviluppo, su cui Vito Teti ha scritto pagine mirabili. Allora, vengo alle sue domande critiche, perché costruire nuove scuole? Non sarebbe meglio riadattare e utilizzare edifici preesistenti? In via di principio, come ho appena scritto, sono d’accordo. Recuperare ha un duplice vantaggio: conferisce valore ad un manufatto sprecato ed evita di consumare ulteriormente un bene pubblico - l’ambiente - sempre più scarso. Tuttavia, l’orientamento prevalente verso il riuso non dovrebbe farci cadere nell’errore opposto: ossia di demonizzare - a prescindere - le nuove costruzioni. L’ottimo ragionevole, dal mio punto di vista, sarebbe quello di stressare il più possibile le politiche pubbliche nella direzione del recupero e della valorizzazione dello stock edilizio preesistente, relegando al margine le politiche indirizzate all’espansione dei volumi. Il discrimine vero però è la qualità del “nuovo”, la sua comprovata necessità, il suo carattere da ultima istanza. Dovremmo abituarci tutti, in special modo gli amministratori pubblici, ad una incessante e rigorosa valutazione dei benefici sociali ed economici dell’alternativa riuso-nuovo, dove l’opzione “nuovo” dovrebbe rappresentare l’eccezione. Complicatissimo ma possibile. Ci vorrebbero sforzi e volontà convinti tanto sul versante normativo-prescrittivo quanto su quello culturale e formativo. Per un policy maker, parlo adesso di me stesso per non apparire uno che butta la palla negli spalti, il discorso diventa ancora più complicato in quanto i desiderata debbono fare i conti con la specifica matrice dei vincoli e delle opportunità formali (e politiche). Ad esempio, nel caso che stiamo discutendo, il ricorso al riuso è tassativamente impedito dal finanziatore dell’accordo di programma quadro, lo Stato centrale. Avrei potuto rinunciare all’investimento, è il suo suggerimento. Altro vincolo: la scelta è stata fatta quando io facevo un altro mestiere. Avrei potuto rinunciare a quella scelta, potrebbe ancora obiettarmi lei. Invece no, ho confermato la (giusta) decisione fatta dall’assessore regionale dell’epoca, Sandro Principe. Per più ragioni. Si tratta di investimenti in nuovi edifici che sostituiscono scuole allocate attualmente in locali in affitto e costruiti per altri usi, in manufatti di pregio storico, in locali spesso tecnicamente non adeguabili agli standard minimi di una scuola moderna. Si tratta in tutto di 10 nuovi edifici scolastici distribuiti nelle cinque province, per cui l’impatto ambientale è del tutto trascurabile. Infine, è questa per me la ragione principale, con le amministrazioni provinciali ci siamo impegnati a costruire ab origine edifici pienamente sostenibili: senza barriere, a basso consumo energetico, con materiali ecocompatibili, architettonicamente belli e funzionali. Ci abbiamo messo un di più di intenzionalità: la scuola che fa scuola, che alza gli standard di funzionalità e di qualità, che fornisce buone prassi alle politiche urbanistiche locali. Vogliamo provarci, ci crediamo. Finché potrò e nei limiti delle mie capacità vigilerò, insieme agli uffici regionali e provinciali, affinché il “denaro non venga sprecato” e che si costruiscano veramente edifici di qualità. Nel frattempo la Regione sta programmando, questa volta d’intesa soprattutto con i Comuni, un altro investimento di pari importo sulle risorse del nostro Por (25 milioni di euro), anche questo ideato prima del mio arrivo in Regione, finalizzato a migliorare la qualità e la sicurezza degli edifici scolastici esistenti. Mentre nei prossimi giorni pubblicheremo un bando per dotare le scuole (preesistenti) di nuovi laboratori di matematica, scienze, lingue e musica: 120 laboratori fino a 50 mila euro di investimento per ognuno. Caro professor Franco vorrei tranquillizzarla. Finora abbiamo privilegiato di gran lunga il software della filiera scolastica e formativa: all’incirca 100 milioni per studenti e professori sotto forma di borse di studio, di corsi di potenziamento di competenze e conoscenze, di esperienze formative fuori aula, di viaggi-studio all’estero, di incentivi per l’autoapprendimento di studenti e professori meritevoli, di borse per giovani ricercatori e altro ancora. Entro fine anno più di 30 mila studenti, insegnanti e ricercatori avranno beneficiato degli aiuti regionali del piano d’azione 2008 per il capitale umano. Grandi numeri che hanno anche aiutato ad avvicinare la Regione alla vita nuda delle famiglie e ad accendere qualche riflettore sulla scuola regionale. Solo adesso stiamo partendo con investimenti meno consistenti nell’hardware scolastico e nei prossimi mesi riprenderemo massicciamente azioni e interventi a favore delle risorse umane, senza trascurare i necessari investimenti nelle strutture fisiche, con priorità assoluta verso gli edifici scolastici già esistenti. A questo punto dovrei aprire tutti gli altri files problematici della sua lettera aperta. Ovviamente non è possibile. Mi limito a ricordare che stiamo lavorando molto anche sul resto: sulla formazione extrascolastica, sul raccordo scuola-lavoro (ci stiamo provando con Almadiploma), sul potenziamento delle biblioteche regionali, anche attraverso il prolungamento notturno dell’orario di apertura, sulla musica attraverso uno specifico programma (MusiCal) in via di definizione, sull’accessibilità a scuola degli studenti disabili e sul perseguimento della loro più piena cittadinanza (attraverso uno specifico programma già finanziato), sull’introduzione di nuova materialità nella scuola mediante la coltivazione di piccoli orti adiacenti alle classi e la costruzione di forni per fare il pane. Siamo in movimento, cerchiamo di fare e di “diversamente fare”, come lei opportunamente mi consiglia. Sono cosciente che dovrei fare di più e soprattutto fare meglio. Mi creda: non mi sto risparmiando. Una scuola di qualità come lei efficacemente disegna avrebbe bisogno di sforzi corali e prolungati nel tempo. Ci vorrebbero molti più incoraggiamenti pubblici e anche molte lettere critiche e appassionate come la sua. Un interesse collettivo a migliorarsi.

Post scriptum. Una nota personale. Dall’1 dicembre 2007, giorno del mio insediamento in Giunta regionale, posseggo 2 telefoni portatili e 2 indirizzi di posta email entrambi attivi 24 ore e dunque dovrei essere rintracciabile più facilmente di prima. Il mio telefono fisso era ed è attivo e in elenco telefonico. Alle telefonate e alle mail ho il piacere di rispondere personalmente. Il mio “Ufficio” è un sobrio e piccolissimo trilocale dove lavoriamo con accanimento in 6. Nessun “gendarme” o “guardiano” protegge i miei contatti con “gli altri”: la mia stanza ha 2 porte entrambe accessibili senza filtri a tutti. Né la “burocrazia” mi limita alcunché, semmai sono io a limitarla con i miei eterodossi tic organizzativi e gestionali. La mia vita è cambiata molto negli ultimi 10 mesi, ma non le mie prassi relazionali. Ci tenevo a comunicarglielo.

European Women's Lobby Campagna 50/50:Non vi può essere una democrazia europea moderna senza la parità tra i sessi

Nel 2009 i cittadini europei eleggeranno un nuovo Parlamento europeo. Ci troveremo al cospetto di una nuova Commissione Europea, guidata dal suo Presidente, e di un nuovo Presidente per il Parlamento Europeo. Viene spontaneo chiedersi quanti nuovi Membri del Parlamento Europeo saranno donne e se entrambi i leader dell'UE indosseranno giacca e cravatta.
Lo scenario atteso per il prossimo anno rappresenta un'opportunità senza precedenti per l'Unione europea di diventare più democratica. Una democrazia moderna richiede la parità tra i sessi, una rappresentanza paritaria delle donne e degli uomini nella presa delle decisioni che si ripercuotono sulla loro vita.
Le donne compongono più della metà della popolazione dell'UE. L'attuale sottorappresentazione delle donne nel processo decisionale a tutti i livelli in seno alle istituzioni dell'UE costituisce un grave ostacolo alla legittimazione democratica dell'Unione europea. Questa disparità vanifica inoltre tutti i tentativi di promuovere una democrazia maggiormente inclusiva e partecipativa.
È il momento di agire concretamente!
La realizzazione di una democrazia equa in Europa deve prevedere necessariamente la rappresentazione paritetica di tutti i cittadini europei, uomini e donne.
La parità di genere é una condizione imprescindibile per la modernizzazione dei nostri sistemi politici in modo da far sì che le donne e gli uomini, pur con la loro diversità, condividano equamente diritti, responsabilità e poteri. L'introduzione della parità di genere dovrebbe essere al centro delle iniziative europee volte a coinvolgere i cittadini nel processo decisionale, ad accrescere la legittimità dell'Unione europea e a progredire verso politiche che rispettino i bisogni e le aspirazioni di tutti gli europei.
Sollecitiamo tutti i decisori politici, le persone e le organizzazioni interessate alla promozione della democrazia e della giustizia a sostenere questa campagna a tutti i livelli e al di là delle frontiere nazionali e delle separazioni tra partiti politici.
Chiediamo misure immediate e di lungo periodo per assicurare la parità di genere sia a livello europeo che nazionale, al fine di migliorare il funzionamento e la qualità dei nostri sistemi politici.
Auspichiamo pertanto che:
• Tutti i partiti politici a livello europeo e nazionale agiscano immediatamente per assicurare la realizzazione della parità di genere nell'ambito delle loro procedure di designazione dei candidati in vista delle elezioni di Parlamento europeo che si terranno nel giugno 2009 - ad esempio attraverso le proprie liste elettorali e la stesura dei propri programmi.
• Le donne e gli uomini in Europa colgano quest'opportunità per far sentire la loro voce e votino nel 2009 in modo da far progredire la democrazia, la parità di genere e la giustizia.
• Gli Stati membri dell'UE tengano fede ai loro impegni in materia di democrazia e di parità di genere e assicurino la rappresentazione paritetica delle donne negli incarichi UE di alto livello che dovranno essere assegnati nel 2009.
• Le organizzazioni della società civile e i sindacati in Europa sostengano attivamente questo appello nelle reti che ad essi fanno capo inserendo un riferimento alla parità di genere nei loro manifesti elettorali e nei loro contatti con i decisori politici.

sabato 11 ottobre 2008

A Napoli la XIV Giornata in ricordo delle vittime innocenti delle mafie

La Giornata si celebrerà il 21 marzo 2009, sul tema ''L'etica libera la bellezza''. Tante le iniziative in programma per tenere viva l'attenzione di studenti e cittadini. E lunedì 13 ottobre si inaugura il ''Marano Ragazzi Spot Festival''

Si celebrerà a Napoli il 21 marzo 2009 la XIV giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, sul tema: “L’etica libera la bellezza”, organizzata da Libera ed Avviso Pubblico. In vita di quella data scuole ed associazioni della Provincia di Napoli saranno impegnate ne “I cento passi verso il 21 marzo”: una serie di iniziative che tengano viva l’attenzione degli studenti sul tema della legalità ed accompagnino i cittadini in un percorso di riflessione profonda sul senso delle morti innocenti e dell’impegno sociale.

A rappresentare il primo dei cento passi verso il 21 marzo il Marano Ragazzi Spot Festival, che chi terrà dal 13 al 19 ottobre a Marano, comune a nord di Napoli, presso il Teatro Siani (intitolato al cronista del Mattino morto vent’anni fa a Napoli per aver rivelato intrecci fondamentali su omicidi di camorra). Il Marano Ragazzi Spot Festival nasce undici anni fa proprio con lo scopo di creare la bellezza in un territorio così brutto come quello della città di Marano, brutto perché deturpato dalla presenza della camorra, che cerca di sottrarre alle persone sogni e prospettive fin dalla nascita.

Attraverso l’occhio della telecamera il Festival ha combattuto e combatte con Libera la lotta per la legalità “sporcandosi le mani”- come Don Luigi Ciotti, fondatore di Libera, insegna- cioè mettendosi in gioco con impegno e costanza per costruire opportunità e nuove modalità di rapportarsi al mondo per i bambini e i ragazzi che vivono condizioni di deprivazione sociale e psicologica. Per Libera e con Libera l’Associazione Marano Ragazzi Spot Festival, insieme ai ragazzi di numerose scuole italiane, ha realizzato gli spot per il 21 marzo trasmessi nel palinsesto delle reti Rai nella settimana del 21 marzo.

Da quattro anni l’associazione MRSF ha iniziato a collaborare con l’IPM di Nisida realizzando all’interno del carcere con una decina di ragazzi di “fuori” ed una decina di “dentro” spot dai temi forti come la violenza ed il razzismo.

Gli spot prodotti dall’associazione nei progetti e negli stage-gemellaggi realizzati con i ragazzi ed i migliori spot presentati in concorso dalle scuole italiane sono un supporto fondamentale nei progetti didattico-formativi sulla legalità.

venerdì 10 ottobre 2008

ENERGIE RINNOVABILI: RISPOLI (ABN), UNA GRANDE OCCASIONE PER TANTE FAMIGLIE CALABRESI

“Ci stiamo preparando a installare 3.000 impianti fotovoltaici di 3 kw ciascuno per regalare
energia elettrica pulita ad altrettante famiglie, residenti nella provincia di Reggio Calabria,per 25 anni”, lo afferma Antonello Rispoli, responsabile, per la Calabria del Consorzio di cooperative sociali ABN.
“Questo importante piano, patrocinato dall’amministrazione provinciale e dall’Agenzia per l’Energia della Provincia di Reggio Calabria, –prosegue Rispoli - prevede la progettazione, l’installazione e manutenzione gratuita di 3.000 impianti fotovoltaici, per dare una risposta concreta allo sviluppo di fonti rinnovabili, alla riduzione dell’impatto ambientale associato al ciclo energetico, e soprattutto al fabbisogno di tante famiglie che, in un momento di grave crisi economica, chiedono alle istituzioni segnali forti come questi”.
“L’operazione – continua Rispoli - avrà una consistente ricaduta occupazionale, anche per l’obiettivo futuro previsto dal protocollo d’intesa firmato oggi, di promuovere ed attuare iniziative finalizzate alla diffusione e sviluppo di fonti energetiche rinnovabili”.
“Si tratta di una scommessa per il futuro, - conclude Rispoli - un impulso forte per
stimolare sempre con maggiore convinzione scelte basate sullo sviluppo sostenibile per la
Regione Calabria”.

giovedì 2 ottobre 2008

Campo Scuola "Aspromonte" - CONVEGNO CONCLUSIVO

CAMPO SCUOLA “ASPROMONTE”

POR FSE CALABRIA 2007/2013

ASSE IV CAPITALE UMANO

Obiettivo Operativo L.3

“Sostenere l’acquisizione delle competenze chiave nei percorsi di istruzione e formazione superiore ed universitaria”

Convegno conclusivo

“La passione per la matematica, come volano dell’innovazione, integrata con attività di mediazione e intercultura”

Gambarie, Venerdì 3 ottobre 2008 ore 10.00

INTERVERRANNO

Adelina PENSABENE – Dirigente Scolastico “Ugo Foscolo”

Bruna LIUZZO - Dirigente Scolastico “S.Roberto-Fiumara”

Mariantonia PUNTILLO - Dirigente Scolastico “Galluppi”

Annamaria CALARCO – Referente didattico-scientifico

Maria Grazia MALLONE – Coordinatrice delle attività progettuali

Nino CALARCO – Responsabile del progetto

CONCLUDE

On. Domenico CERSOSIMO – Vice Presidente Giunta Regionale